lunedì 1 febbraio 2016

EDIZIONE DI GENNAIO


IL PERCHE’ DI VOCI DAL BANCO

LA PAROLA AI PROFF

 Insegnare a scrivere è un’ardua impresa.
Bisogna lottare contro gli stereotipi (del tipo “io non mi sento portato per le materie letterarie”, “mio figlio non è adatto”, “i giovani d’oggi non sono più quelli di una volta”), dribblare il linguaggio pubblicitario e televisivo, utilizzare internet per stimolare la motivazione degli alunni e cogliere l’attualità di un pensiero computazionale in continuo dinamismo.
Oggi l’insegnante -tra le altre cose- ha il difficile compito di mostrare ai propri alunni il buio che ogni persona ha dentro di sé e di guidarli affinchè nessuno fra loro debba aver paura di tuffarsi dentro, saltare nell’ignoto delle emozioni e trasmettere all’altro qualcosa che non si sapeva neppure di poter dire.
Da qui l’esigenza di ri-trovare un mezzo di comunicazione ormai in disuso, come la stampa, e di renderlo attuale, vederlo nascere dal nulla e “passarlo” di mano in mano, da un alunno all’altro. Da un anno all’altro. Da una generazione all’altra.
Le VocidalBanco siamo tutti noi, protagonisti –a volte attivi, molto spesso passivi– della nostra scuola.
 Il vociare della popolazione scolastica prende forma tra le pagine di questo giornalino e rende fama a quanti non riescono ad acquisirne. Nessuno è escluso.
E’ la didattica dell’inclusione. E’ il gioco delle parti: ognuno fa il suo. L’importante è farlo al meglio.
La costituzione di una Redazione, la divisione in compiti, la responsabilità degli autori degli articoli, la correzione delle bozze… Spinti dalla possibilità di creare qualcosa ‘da grandi’, i nostri ragazzi hanno manifestato spirito di collaborazione, oculatezza e massima serietà nell’acquisire competenze che sicuramente spenderanno nel loro futuro, altrove.
Un ringraziamento speciale va, quindi, agli alunni della Redazione e a quanti –Dirigente, docenti e alunni di ogni ordine e grado dell’ICS Giampietro-Romano– hanno incoraggiato e collaborato proficuamente alla realizzazione di un prodotto che ha anche valore di annuario poiché consente di sintetizzare in poche pagine le migliori attività didattiche svolte nella nostra scuola.
Prof.ssa Elvira Scognamiglio




Cronaca di una giornata all’insegna dell’Intelligence

Di Francesca Egger e Susanna Sasso - classe III C
Noi, ragazzi della 3C vincitori del concorso “Disegna l’Intelligence” abbiamo trascorso una giornata a Roma, a Palazzo Chigi, sede del Governo Italiano e residenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, adiacente a Palazzo di Montecitorio. Abbiamo partecipato al concorso di Idee bandito dal Consiglio dei Ministri con il gruppo classe. Il Concorso chiedeva di rappresentare un’idea sull’Intelligence, Sistema di Informazione sulla Sicurezza Nazionale, che ha lo scopo di salvaguardare la sicurezza dei cittadini della Repubblica Italiana. Il concorso era riservato alle scuole primarie e secondarie di 1°grado che concorrevano per le seguenti categorie: categoria Juniores e Teens.  Al Concorso hanno partecipato circa 300 scuole italiane.  Noi siamo stati accompagnati nella realizzazione dalla nostra Prof. di Arte e Immagine Alessandra Vollaro.
I vincitori del concorso, tre scolaresche italiane, la nostra , una di Palermo e una di Mantova, hanno assistito e partecipato in maniera attiva a una lezione nella quale Giampiero Massolo, Ambasciatore della Repubblica e Direttore Generale del DIS, ha presentato l’Intelligence, quello che quotidianamente svolge e come avviene lo scambio di informazioni nel loro sistema. Ognuno ha rappresentato la propria idea sull’Intelligence con diversi elaborati che sono stati osservati e giudicati da una commissione composta da rappresentanti del DIS, dell’AISE e dell’AISI,e dal Maestro Giuseppe Gallo artista di fama internazionale. La commissione ha assegnato ai tre istituti vincitori, con 57 studenti, le targhe premio. La nostra giornata è iniziata con la partenza alle 6:30 e l’arrivo a destinazione alle 10:00. Durante il tragitto abbiamo potuto riconoscere ed ammirare le opere d’arte che avevamo tanto studiato. Arrivati a Roma siamo stati accolti da una guida, che ci ha accompagnati per tutto il percorso. È stata una giornata piena,interessante ed emozionante: siamo stati immersi da realtà lontane dalla nostra vita quotidiana, anzi per molti sconosciute; abbiamo compreso la bellezza del confrontarsi e del gareggiare con altri studenti; abbiamo conosciuto i nostri compagni in un posto diverso da quello in cui viviamo sempre, ci siamo divertiti e abbiamo fortificato l’unione del contesto classe. Siamo tornati a casa stanchi, ma con un’affermata consapevolezza di noi stessi, di ciò che ci circonda e di ciò che possiamo e dobbiamo conoscere. È stata un’esperienza che, nel suo “piccolo”, ci ha fatto crescere e che tutti dovrebbero  avere la possibilità di vivere.

Progetti Selezionati


Noi della 3C con La nostra Preside e l’Ambasciatore Giampietro Massolo Direttore Generale del DIS


L'Intelligence

Che cos'è l'Intelligence?

L'intelligence è tutto ciò che può essere definito come 'servizi segreti'. Infatti essa raccoglie informazioni pubbliche o private dei cittadini utili per un solo scopo: la sicurezza nazionale.
L'Intelligence agisce in tre fasi:
-Acquisisce la notizia con la ricerca e lo 'spionaggio' attraverso le fonti aperte, ossia la rete e i social.
-Gestisce l'informazione, ovvero le notizie raccolte vengono classificate, valutate e correlate fra di loro.
-E infine c'è la comunicazione all'Autorità di Governo  sia di semplici informazioni, sia di rapporti, analisi e punti di situazione, utili per le decisioni da assumere o per le attività da intraprendere.
In questi ultimi giorni abbiamo sentito parlare molto di Intelligence, sentiamo nominarla ovunque dall'attentato a Parigi  da parte dell'ISIS.
Il motivo di tutto ciò è molto semplice: i servizi segreti francesi hanno fallito nel proteggere la città da attacchi terroristici. Ora, per via di questa catastrofe, sono aumentati i livelli di sicurezza in tutto il mondo.
Facendo una critica personale sull'accaduto, per noi l'Intelligence non può difendere al 100% la propria nazione, non se dietro a tutti questi attentati e a tutte queste vittime innocenti ci sono gli interessi di molti.
Michela Inno e Irene Deleo 3C.



PREMIO LEOPARDI


Un alunno della scuola secondaria di I grado è risultato tra i vincitori del Premio Leopardi, la cui manifestazione conclusiva si è svolta il giorno 17 Gennaio 2016 presso Villa Macrina—Torre del Greco (NA). Leggiamo insieme una parte del saggio svolto.

(….)            Era una bellissima villa di due piani, di pianta quadrata, con la facciata esterna di colore rosa antico e la porta principale e le finestre decorate con timpani  in stucco. Su tre lati della villa c’era un portico con colonne sulle quali poggiava un’enorme terrazza affacciata da un lato sul Vesuvio e dall’altro sul golfo di Napoli. La villa era immersa nel verde e qua e là si intravedevano cespugli di ginestre che coloravano di giallo qualche angolo del giardino. Aprii la porta che  si trovava davanti a me e l’oscurità mi avvolse. Appena entrato la porta si chiuse alle mie spalle e davanti apparve uno schermo che trasmetteva un filmato su Giacomo Leopardi, una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nato a Recanati il 29 Giugno 1798 e morto proprio a Torre del Greco, la città in cui vivevo,  il 14 Giugno 1837. Come apparso dal nulla mi ritrovai davanti la persona che avevo incontrato  ore prima che mi disse che se volevo continuare a vedere dovevo stendermi e chiudere gli occhi. Così feci, ma dopo vari minuti decisi di riaprirli. Mi trovavo nello stesso posto e intorno a me non c’era più la bellissima villa dove ero entrato qualche minuto prima ma “un cubo bianco di intonaco nella distesa verde, folta ed ininterrotta sino alla spiaggia lontana, e circondato da una miriade di ginestre”.
Affianco a me trovai un foglio dove c’era scritta una data <<1836>>. Io la riconobbi subito. Era la data di quando Giacomo Leopardi era stato ospitato da Antonio Ranieri in villa Ferrigni o villa delle Ginestre. Capii che la casa che si trovava davanti a me era proprio Villa Ferrigni e che ero tornato indietro nel tempo. Alzai lo sguardo e fuori al balcone di una stanza del primo piano vidi una persona. Era di statura mediocre, chinata ed esile, di testa grossa, di fronte quadra e larga, d’occhi celesti e languidi, di lineamenti delicatissimi. Era solo e pensoso e assomigliava molto alla persona che mi aveva condotto lì. Mi avvicinai e capii subito che era Giacomo Leopardi. Guardava il Vesuvio e il mare e aveva un’espressione triste e rassegnata. Come un flash back mi tornarono in mente tutte le lezioni fatte in classe su di lui. A Villa Ferrigni, infatti, Giacomo Leopardi aveva scritto “La Ginestra” e “Il tramonto della Luna”.
“La ginestra” è la poesia che lui scrisse poco prima di morire. Ammirando quei paesaggi ho capito le emozioni da lui provate. Egli vede dalla sua finestra il Vesuvio, il monte sterminatore che nel 79 d.C. distrusse Pompei ed  Ercolano e che avrebbe potuto colpire ancora, e inizia a meditare sul destino dell’uomo che, secondo lui, deve prendere coscienza della sua fragilità di fronte al potere assoluto della natura, rappresentata ora dal vulcano. Utilizza la ginestra come metafora dell’uomo intelligente e consapevole della propria debolezza e inferiorità e contrappone il fragile fiore allo stupido orgoglio degli uomini che si illudono di essere i padroni dell’universo. La ginestra, un giorno, soccomberà alla forza della natura, ma almeno lo farà senza la viltà o senza l’orgoglio di chi pretende di essere immortale.
Inoltre, Leopardi, guardando le ginestre risorgere dalla lava pietrificata, capisce che esse riescono a vivere su quel terreno inospitale perché le loro radici si intrecciano e si aiutano l'una con l'altra per vivere, ed è a questo punto che fa la similitudine con gli esseri umani, dicendo che anche loro dovrebbero fare come le ginestre, cioè aiutarsi a vicenda per costruire un mondo migliore. È questo, forse, il primo e l’ultimo spiraglio di speranza in una vita di pessimismo.
E con un semplice gesto della mano e senza mai girare lo sguardo nella mia direzione si  congeda anche da me, rispedendomi nel  futuro.

Luigi Aurino 3G

coding


Cronaca scolastica
L’ora del CODING!!!
      La grandiosa esperienza proposta dagli USA nel 2003,  “The Hour of Code”,  ha visto la partecipazione di 40 milioni di studenti e insegnanti di tutto il mondo e ha determinato l'avvio di un processo mondiale di sensibilizzazione in merito al tema della educazione informatica.
L'Italia sarà uno dei primi paesi al mondo a sperimentare l'introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell'informatica attraverso la programmazione (coding) e l'uso di strumenti sempre più avanzati dal punto di vista tecnologico (DM 851/2015 – PNSD, Piano Nazionale per la Scuola Digitale).
 La nostra scuola ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e ha organizzato due giorni di full immersion nel mondo dell'informatica, coinvolgendo numerose classi della scuola primaria e della secondaria di primo grado con i rispettivi rappresentanti di classe. I nostri alunni hanno guidato i genitori attraverso i laboratori dislocati in tutta la scuola
Ecco alcune foto dell’evento...




il giardino


VISITANDO IL GIARDINO DELLA SCUOLA

    La nostra scuola ha la fortuna di avere uno spazio dove può essere praticato il giardinaggio. In questo giardino vi sono vari tipi di piante. Qualche giorno fa, durante l’ora di italiano, la Prof ci ha accompagnati nel giardino dove ci aspettava il Prof Colangelo. Lui ci ha fatto visitare il giardino e ci ha detto il nome e le caratteristiche di ogni pianta presente. Molte di loro avevano un bel profumo, quindi la visita è stata accompagnata da un bellissimo odore. Questa visita è stata molto piacevole e in futuro mi piacerebbe visitare di nuovo il nostro giardino scolastico per vedere se le piante che abbiamo visto sono cresciute o ne sono state piantate delle altre.
Francesco Cantore

LA FESTA DELL’ALBERO!!
 Quest’anno per la prima volta abbiamo festeggiato la festa dell’albero nella nostra scuola!! Abbiamo incontrato alcune persone di Legambiente e piantato alcuni alberelli nel nostro giardino. E’ stata una bellissima esperienza!! L’atrio era pieno di palloncini verdi ….. 



moda


L’ANGOLO DELLA MODA
A cura di Annapia Rivieccio 2B


Come sono nati i jeans?

Il termine jeans (o blue jeans) desgina i pantaloni con i caratteristici rivetti di mare o di metallo con il bottone centrale di metallo e il taglio a cinque tasche, di cui le posteriori cucite sopra la stoffa del corpo dei pantaloni con l’etichetta detta Salpa inserita nella parte posteriore a destra. Il jeans fu inventato dal sarto Jacob Davis nel 1871. Fu brevettato da Levi Strauss il 20 Maggio 1875. Le marche storiche e che hanno maggiori vendite sono: Levi Strauss, Lee e Wrangler, entrambe della VF Corporation.