L’INTERVISTA
di
Maria Savova e Bruno Ferrone
A
grande richiesta questo mese abbiamo intervistato per voi il Prof di francese,
Natale Mucerino. La redazione è stata sommersa di domande su di lui, segno
evidente del profondo affetto e della stima che nutriamo per il
nostro“Professeur”!
Riassumiamo
per voi le parti più significative della nostra chiacchierata.
Professore,
quando avete capito che volevate fare l’insegnante nella vostra vita?
L’ho
capito nel 1976. Quell’anno ebbi tre possibilità di lavoro: una al Comune di
Marigliano come impiegato, un’altra come traduttore al Mercato Comune Europeo e
fui nominato a Biella come insegnante. Tra le tre cose ho scelto la terza e non
me ne sono mai pentito.
Nella
vostra carriera avete mai insegnato qualche altra materia oltre il francese?
La
mia prima materia di insegnamento è stata inglese, ma io mi sento un
francesista nato per cui col tempo ho optato per la mia materia di laurea.
Com’era
questa scuola quando siete arrivato qui? Cosa ricordate?
Ho
tanti bellissimi ricordi di quel periodo… Quando sono arrivato qui, ho trovato
un ambiente completamente diverso rispetto a Biella, il luogo dove ho iniziato
la carriera di insegnante e dove ho lavorato per alcuni anni. Questa scuola era
grandissima, avevamo i doppi turni. Io ero finito nelle sezioni M e L e,
soprattutto all’inizio, mi sentivo un po’ disorientato. Soltanto grazie
all’aiuto di bravissimi colleghi, molto accoglienti e pazienti, e del Preside
De Spirito sono riuscito ad ambientarmi in breve tempo.
Insegnare è un po’ come combattere con gli alunni. In questi anni pensate di avere ottenuto più vittorie o più sconfitte?Decisamente più vittorie. Io penso che il rapporto con i ragazzi sia bellissimo. Ci sono dei momenti di difficoltà, di incomprensione, ma se un professore fa il proprio dovere con dedizione, con impegno e con serietà, alla fine poi vince sempre…
Infine molti ragazzi volevano sapere quali sono i ricordi più belli della vostra infanzia….
Negli anni Cinquanta i bambini crescevano in modo molto diverso rispetto ad oggi. Noi avevamo più verde a disposizione e per trascorrere in modo lieto la mezza giornata dopo la scuola bastava una bicicletta, un pallone e un pezzettino di campo.
Al termine dell’intervista abbiamo avuto una sorpresa: è entrato un tipo che si spacciava per il VERO PROF Mucerino!! Entrambi tifavano per la stessa squadra di calcio, la Juventus! E si muovevano e parlavano allo stesso modo!
In realtà era il nostro compagno Bruno che si burlava di noi, facendo una perfetta imitazione del Prof…
È stata una bellissima esperienza, certamente da ripetere, perché ci ha fatto conoscere meglio uno dei nostri professori. A questo punto non ci resta che sperare che l’intervista sia piaciuta anche al Prof….
Dalla redazione è tutto! Alla prossima, ragazzi!!