di Valeria Liguoro
Una volta giunti al terzo anno della scuola
secondaria di primo grado, i ragazzi si trovano ad affrontare il passaggio
dalla scuola media a quella superiore. Per molti studenti questo momento può
essere traumatico, in quanto sono preoccupati per la conoscenza di nuovi
compagni e insegnanti.
Inoltre sono tanti i punti interrogativi che
vagano senza risposta nella mente di un adolescente che sta affrontando un
periodo di passaggio: come mi troverò? Andrò d’accordo con i nuovi compagni? I
professori saranno disponibili?
Le
“preoccupazioni” più frequenti riguardano le nuove amicizie: i ragazzi vogliono
piacere agli altri, per questo sono disposti
a volte a rinunciare alla propria
individualità e alle proprie idee pur di non essere emarginati dal gruppo.
Bisognerebbe far comprendere ai giovani che devono essere sempre se stessi,
lontani dal modo di apparire e dalle mode dei loro coetanei.
Un altro “problema” è quello dei professori.
Alle superiori ci si allontana sempre di più dalla concezione
dell’insegnante delle elementari e delle medie, e gli studenti arrivano con
un’idea di professori severi, poco disponibili al dialogo e alla comprensione.
Io penso che anche alle superiori i
professori siano persone che amano insegnare e stare in compagnia degli
studenti.
Il lavoro dell’insegnante si può riassumere
con una frase di Sant’Ignazio di Antiochia: «Si educa bene con quel che si dice,
si educa meglio con quel che si fa, si educa ancor meglio con quel che si è». Spero perciò di
trovare insegnanti preparati ma soprattutto coerenti con gli insegnamenti che
impartiscono.
Anch’ io quest’anno dovrò affrontare il
passaggio dalla scuola media a quella superiore e l’atteggiamento che ho
assunto in questo periodo di transito si sintetizza in due parole: curiosità e
collaborazione. Curiosità, perché ho il desiderio di sapere, di arricchire il
mio bagaglio di conoscenze; collaborazione, perché ritengo che la cooperazione
sia alla base di un rapporto costruttivo tra alunni e insegnanti.
Il messaggio che voglio lanciare ai
ragazzi come me è quello di essere sempre fiduciosi in se stessi e nelle proprie
capacità.
Forza ragazzi, armiamoci di buona volontà e
di entusiasmo e conquistiamo un pezzetto del mondo che ci circonda!