lunedì 24 novembre 2014

Le superiori: un‘incognita



di Valeria Liguoro


 Una volta giunti al terzo anno della scuola secondaria di primo grado, i ragazzi si trovano ad affrontare il passaggio dalla scuola media a quella superiore. Per molti studenti questo momento può essere traumatico, in quanto sono preoccupati per la conoscenza di nuovi compagni e insegnanti.
Inoltre sono tanti i punti interrogativi che vagano senza risposta nella mente di un adolescente che sta affrontando un periodo di passaggio: come mi troverò? Andrò d’accordo con i nuovi compagni? I professori saranno disponibili?

 Le “preoccupazioni” più frequenti riguardano le nuove amicizie: i ragazzi vogliono piacere agli altri, per questo sono disposti  a volte a rinunciare  alla propria individualità e alle proprie idee pur di non essere emarginati dal gruppo. Bisognerebbe far comprendere ai giovani che devono essere sempre se stessi, lontani dal modo di apparire e dalle mode dei loro coetanei.
Un altro “problema” è quello dei professori.
Alle superiori ci si  allontana sempre di più dalla concezione dell’insegnante delle elementari e delle medie, e gli studenti arrivano con un’idea di professori severi, poco disponibili al dialogo e alla comprensione. Io penso che anche alle superiori  i professori siano persone che amano insegnare e stare in compagnia degli studenti.
Il lavoro dell’insegnante si può riassumere con una frase di Sant’Ignazio di Antiochia: «Si educa bene con quel che si dice, si educa meglio con quel che si fa, si educa ancor meglio con quel che si è». Spero perciò di trovare insegnanti preparati ma soprattutto coerenti con gli insegnamenti che impartiscono.
Anch’ io quest’anno dovrò affrontare il passaggio dalla scuola media a quella superiore e l’atteggiamento che ho assunto in questo periodo di transito si sintetizza in due parole: curiosità e collaborazione. Curiosità, perché ho il desiderio di sapere, di arricchire il mio bagaglio di conoscenze; collaborazione, perché ritengo che la cooperazione sia alla base di un rapporto costruttivo tra alunni e insegnanti.
Il messaggio che voglio lanciare ai ragazzi  come me è quello di essere  sempre fiduciosi in se stessi e nelle proprie capacità.

Forza ragazzi, armiamoci di buona volontà e di entusiasmo e conquistiamo un pezzetto del mondo che ci circonda!